Santa Pudenziana e santa Prassede erano figlie del senatore Pudente, di cui parla san Paolo nella seconda lettera a Timoteo (4, 21), il quale aveva trasformato la sua casa in una chiesa.
Alla morte del padre, Pudenziana, insieme alla sorella e al presbitero Pastore, avrebbe fatto costruire un battistero nel titulus fondato da Pudente, per battezzare - con l'approvazione di papa Pio I (142 ca - 155 ca) - coloro che si convertivano al Cristianesimo.
Pudenziana e Prassede prestarono assistenza ai cristiani condannati, ne raccolsero il sangue con spugne, ne lavarono e seppellirono i corpi.
Pudenziana (Potentiana) muore all’età di sedici anni e viene sepolta presso il padre Pudente, nel cimitero di Priscilla, sulla via Salaria. Dopo un certo tempo, anche il fratello Novato si ammala e prima di morire dona i suoi beni a Prassede, a Pastore e al papa Pio I.
Allora Prassede chiede al papa Pio I, di edificare una chiesa nelle terme di Novato (evidentemente di sua proprietà) ‘in vico Patricius’. Il papa acconsente intitolandola alla beata vergine Pudenziana (Potentiana), inoltre erige un’altra chiesa ‘in vico Lateranus’ intitolandola alla beata vergine Prassede, probabilmente una santa omonima.
Due anni dopo scoppia un’altra persecuzione e Prassede nasconde nella sua chiesa (titulus) molti cristiani; l’imperatore Antonino Pio (138-161) informato, ne arresta e condanna a morte molti di loro, compreso il prete Semetrius; Prassede durante la notte provvede alla loro sepoltura nel cimitero di Priscilla, ma molto addolorata per questi eventi, ottiene di morire martire anche lei qualche giorno dopo.
Il prete Pastore seppellisce anche lei vicino al padre Pudente e alla sorella Pudenziana.
Il corpo di s. Pudenziana (Potentiana) venne traslato sia nel 1586, che nel 1710, quando fu restaurata la chiesa poi a lei intitolata, sotto l’altare maggiore; dal IV secolo fino a tutto il VI secolo la chiesa portava il nome del fondatore Pudente (Ecclesiae Pudentiana); dal VII secolo la chiesa cambiò prima il nome in “Ecclesiae S. Potentianae” e poi dal 1600 ad oggi esclusivamente in chiesa di S. Pudenziana, trasferendo così l’intitolazione dal nome del padre a quella della figlia.
Per quanto riguarda le reliquie di s. Prassede, anch’esse riposano nella chiesa che porta il suo nome, insieme ad alcune della sorella e di altri martiri, raccolte in quattro antichi sarcofagi nella cripta.
La celebrazione liturgica è rimasta divisa: s. Prassede il 21 luglio e s. Pudenziana il 19 maggio.